Reti gas, nuova sentenza del Cds sui canoni demaniali

Accolto il ricorso del Mineconomia su una querelle tra Italgas e il Comune di Noli. Intanto, più tempo per la perizia nella causa Geogastock-Aeegsi sugli incentivi allo stoccaggio di Grottole

Arriva un nuovo pronunciamento del Consiglio di Stato sulla questione dei canoni demaniali dovuti ai Comuni da gestori di reti energetiche, in questo caso gas.Il Cds ha infatti accolto il ricorso del Mineconomia contro la sentenza del Tar Genova del novembre 2009 che aveva dato ragione a Italgas contro il Comune di Noli. Quest’ultimo aveva rivisto al rialzo l’importo chiesto alla società (pretendendo gli arretrati dal 2004 al 2007) sostenendo che non si potesse applicare il canone agevolato previsto dall’art. 39 del codice navale (si tratta infatti di demanio marittimo).  Come detto, il Tribunale aveva ritenuto fondato il ricorso di Italgas affermando che “laddove, come nel caso che ne occupa, il bene sia dato in concessione a chi svolga un servizio di pubblico interesse e, in aggiunta, dall’uso non ritragga alcun diretto provento (rectius, l’uso del suolo non costituisca oggetto ‘precipuo’ d’impresa) non ricorre l’esigenza pubblicistica sottesa al pagamento in misura piena del canone”. Secondo il CdS, invece, “non può affermarsi che dalla gestione della rete la società non tragga alcun profitto, in quanto tale gestione è strumentale all’erogazione del servizio e, quindi, costituisce il mezzo indispensabile per conseguire un profitto dall’attività di impresa”. Quindi “il canone in esame non può ritenersi meramente ricognitorio” e deve essere applicato senza sconti.

Restando in tema di gas, il Consiglio di Stato ha anche fornito un aggiornamento della querelle tra Geogastock e l’Aeegsi sugli incentivi alla punta per lo stoccaggio di Grottole-Ferradina. In particolare, i giudici hanno accolto la richiesta del presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici di una proroga di ulteriori 120 giorni per depositare la relazione chiesta dallo stesso CdS al Cslp. Relazione volta a verificare la legittimità del requisito della “duration” stabilito dall’Autorità per l’accesso agli incentivi. Una nuova udienza è stata fissata per il 24 maggio.

QE, 17-11-17

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